IL MIO PLE

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martedì 19 novembre 2013

nell'esperienza del ceis ho avuto il piacere di ascoltare una testimonianza

Bambino disabile:MARCO;educatrice:ANGELA
Uno dei temi che abbiamo toccato che mi ha colpito molto è quando Angela ci ha parlato di Marco. La sindrome di Marco riguarda una compromissione qualitativa dell'interazione sociale,della comunicazione e delle modalità di comportamento in diverse attività. Stabilire un contatto con il bambino è il primo punto fondamentale quando ci troviamo nel caso di Marco,bisogna diventare il suo punto di riferimento. Angela ha avuto le prime soddisfazioni quando ha presentato a Marco certi giochi cm le piume da lanciare dal tavolo,i pesci plastificati da mettere nell'acqua,le bolle di sapone,i brillantini da buttare nell'acqua con il sapone x i piatti,la spugna e la cannuccia x fare le bolle. Viene costruito un ottimo rapporto grazie alla costanza,la fantasia e la creatività e fidarsi delle prese dati,servono ad avere uno schema "scientifico" di ciò che si sta cercando di ottenere. Il primo rapporto da curare è quello con il bambino poi di conseguenza cin il rapporto con la famiglia. Quando la famiglia si rende conto che c'è una relazione,un lavoro costante e puntigliante e vede che il bambino sta bene si costruisce il rapporto con la famiglia. Bisogna dare un quadro realistico della situazione senza dire alla famiglia non ce la faccio. Lo scopo è quello di lavorare sempre in positivo,bisogna avere una visione prospettica rispetto agli obiettivi,alle attività che vengono fatte in modo da restituire un quadro reale ma positivo,che i genitori sentano che da parte dell'insegnante c'è la convinzione di arrivare fino in fondo,che porta il lavoro avanti con degli obiettivi precisi. Un'altro punto importante con la famiglia è quello che spesso nei casi di disabilità ma nello specifico di Marco,l'intervento educativo riguarda sulle competenze del bambino ma anche sul supporto dei ritmi famigliari,esempio Marco ha disturbi del sonno oppure un'altro problema è il cibo,Marco segue una dieta x ciliaci. Un punto importante nel lavoro a scuola è il rapporto dell'educatrice con le altre colleghe,perché ci si mette d'accordo su cm fare entrare in questo caso Marco con tutti i suoi bisogni e necessità nel gruppo degli altri bambini,perché Marco ha delle capacità limitate,l'obiettivo è che quando si fa il cerchio tutti insieme Marco non si deve tenere in disparte. Quando si fanno gli incontri c'è il servizio sociale(la neuropsichiatra),l'educatrice,il direttore e il consulente x l'autismo,e in questa situazione bisogna essere molto professionali,dove il ruolo dell'educatrice è fondamentale. La cosa importante è non farsi prendere dalla propria emotività. La documentazione è un dato importante anche x la famiglia. Bisogna aiutare i bambini a costruire un'idea di Marco con la sua patologia che sia reale è importante perché poi insieme a quei bambini Marco farà un percorso lungo. I bambini devono imparare cosa significa essere diversi,che ci sono diversi tipi di diversità,che essere diversi a volte rende le cose + complesse ma che a volte le rende + interessanti. Marco cm noi ha diritto di essere considerato x quello che è realmente non considerato alla luce del pregiudizio che abbiamo di Marco.

I BAMBINI DISABILI NELLA SCUOLA DEL CEIS

I bambini con disabilità devono trovare due situazioni fondamentali:incontrare competenze specializzate in relazione alla loro specifica disabilità,cioè per ogni tipo di disabilità deve esserci un operatore che sa come si lavora con quel tipo di disabilità;condizioni perché possano vivere quotidianamente significative relazioni sociali ed emotive. Per fare ciò bisogna:considerare la scuola come una comunità educante;considerare le diversità individuali come una preziosa condizione umana da valorizzare e salvaguardare;considerare la classe come un’insieme di individui portatori di diversità,al cui interno sono ovviamente comprese le diversità dei bambini disabili indipendentemente dalla gravità della disabilità stessa,con la convinzione che ognuna aiuta a migliorare la vita di tutti;affidare la condizione della classe alle equipe formata paritariamente da tutti gli insegnanti ed educatori che intervengono per varie ragioni nella stessa classe.

IL RUOLO DELL'EDUCATORE

L'educatore non è un operatore di trassmissioni di regole e contenuti,ma costruisce una relazione di scambio capace di far fare esperienze e di accompagnare l'elaborazione globale.L'educatore è quello che favorisce le situazioni per fare queste esperienze che consentono il bambino di crescere e di acquisire nuove competenze.Le esperienze sono collegate con l'elaborazionementale.Il ruolo dell'educatore è quello dell'accompagnamento.E' un'accompagnamento della relazione e della elaborazione che il bambino fa della realtà.Quindi l'educatore è qualcuno che predispone il terreno.Accompagnare i bambini significa organizzare perchè non tutti i bambini sono allo stesso livello.Quando di lavora con bambini disabili pensiamo che la cosa fondamentale sia la relazione purché non si pensi che sia l'obiettivo,perché la relazione serve per sviluppare al massimo le potenzialità.Gli educatori devono dare voce a chi non ce l'ha.Il compito dell'educatore è quello di entrare in relazione con la persona.Non è accettabile che un'educatore abbia un'antipatia per un bamnino.I bambini che sono capaci di provocare non ti provocheranno generalmente ma ti provocheranno sulle cose che ti faranno più male,questo è permesso ai bamnini capaci di osservare,loro riescono cogliere.

la mia esperienza al CEIS

L'IDEA DI SCUOLA DEL CEIS:Inanzi tutto la scuola deve essere un luogo dove ci si torna volentieri tutti i giorni,dove il bambino sente ke in quel posto puo trovare l'aiuto x affrontare le difficoltà.Non è un luogo ke ti aiuta risolvere le difficoltà xkè molte nn si possono risolvere ci conviviamo anke tutta la vita.La scuola di questo tipo deve essere in grado di fare alcune cose:deve essere un luogo di vita x gli alunni,per gli educatori e operatori,cioè nn è solo un luogo dove andiamo a studiare ma è anke un luogo dove incontriamo i nostri amici.Il CEIS insiste ke nn puo esserci una cosa ke vogliamo realizzare x i bambini ke nn realizziamo inanzi tutto x gli educatori,cioè pensiamo ke x aiutare i bambini a vivere la comunità è necessario ke gli adulti cn cui si rapportano vivano la comunità.La scuola deve fondersi sugli interessi cognitivi ed emotivi dei bambini.Wssi sn attratti dalle situazioni,dalle persone,bisogna ragionare sui loro interessi cioè ascoltare i bambini.Offrire un'altra gamma di esperienze cioè i bambini fanno tante cose diverse.Bisogna impegnare ogni bambino in attiità in cui ognuno di loro apprende il suo significato,cioè capire il xkè la sto imparando,e ke sia interessante fare quella cosa dal punto di vista del bambino,usando + mezzi possibili.Un'altro aspetto è ke un bambino nn puo imparare una cose s eprima nn ha alcun elemento ke gli consentono di apprendere,cioè noi acquisiamo nuove competenze se abbiamo quegli elementi ke ci concedono di acquisire queste nuove competenze.Bisogna promuovere l'autogoverno e l'autodisciplina cioè tutto quello ke abbiamo imparato facendolo,il modo + efficace x imparare le regole della convivenza è nn prepararci prima ma vivendoci.Tutte le cose le impariamo xkè le sperimentiamo concretamente su di noi.L'educatore deve lavorare sul bambino ke ha di fronte e nn sul suo futuro.Il CEIS pensa ke tutto questo porta il bambino ad essere autonomo,creativo,solidale e cooperante.Un'istituzione educativa nn è data dalla performance e dai progetti straordinari e limitati nel tempo,ma dalla misura in cui tale performance e progetti mettono nell'organizzazione d'azione quotidiana ordinaria.E' importante ke la qualità sia ottima nelle azioni di tutti i giorni,nelle situazioni odierne,l'importante è cosa lascia quel progetto.Un'altro aspetto molto importante è una buona organizzazione capace di dare senso a molteplici attività.