http://it.wikipedia.org/wiki/File:Breastfeeding.jpg
bambini diversamente abili
IL MIO PLE
martedì 26 novembre 2013
martedì 19 novembre 2013
nell'esperienza del ceis ho avuto il piacere di ascoltare una testimonianza
Bambino disabile:MARCO;educatrice:ANGELA
Uno dei temi che abbiamo toccato che mi ha colpito molto è quando Angela ci ha parlato di Marco. La sindrome di Marco
riguarda una compromissione qualitativa dell'interazione sociale,della
comunicazione e delle modalità di comportamento in diverse attività.
Stabilire un contatto con il bambino è il primo punto fondamentale
quando ci troviamo nel caso di Marco,bisogna diventare il suo punto di
riferimento. Angela ha avuto le prime soddisfazioni quando ha presentato
a Marco certi giochi cm le piume da lanciare dal tavolo,i pesci
plastificati da mettere nell'acqua,le bolle di sapone,i brillantini da
buttare nell'acqua con il sapone x i piatti,la spugna e la cannuccia x
fare le bolle. Viene costruito un ottimo rapporto grazie alla
costanza,la fantasia e la creatività e fidarsi delle prese dati,servono
ad avere uno schema "scientifico" di ciò che si sta cercando di
ottenere. Il primo rapporto da curare è quello con il bambino poi di
conseguenza cin il rapporto con la famiglia. Quando la famiglia si rende
conto che c'è una relazione,un lavoro costante e puntigliante e vede
che il bambino sta bene si costruisce il rapporto con la famiglia.
Bisogna dare un quadro realistico della situazione senza dire alla
famiglia non ce la faccio. Lo scopo è quello di lavorare sempre in
positivo,bisogna avere una visione prospettica rispetto agli
obiettivi,alle attività che vengono fatte in modo da restituire un
quadro reale ma positivo,che i genitori sentano che da parte
dell'insegnante c'è la convinzione di arrivare fino in fondo,che porta
il lavoro avanti con degli obiettivi precisi. Un'altro punto importante
con la famiglia è quello che spesso nei casi di disabilità ma nello
specifico di Marco,l'intervento educativo riguarda sulle competenze del
bambino ma anche sul supporto dei ritmi famigliari,esempio Marco ha
disturbi del sonno oppure un'altro problema è il cibo,Marco segue una
dieta x ciliaci. Un punto importante nel lavoro a scuola è il rapporto
dell'educatrice con le altre colleghe,perché ci si mette d'accordo su cm
fare entrare in questo caso Marco con tutti i suoi bisogni e necessità
nel gruppo degli altri bambini,perché Marco ha delle capacità
limitate,l'obiettivo è che quando si fa il cerchio tutti insieme Marco
non si deve tenere in disparte. Quando si fanno gli incontri c'è il
servizio sociale(la neuropsichiatra),l'educatrice,il direttore e il
consulente x l'autismo,e in questa situazione bisogna essere molto
professionali,dove il ruolo dell'educatrice è fondamentale. La cosa
importante è non farsi prendere dalla propria emotività. La
documentazione è un dato importante anche x la famiglia. Bisogna aiutare
i bambini a costruire un'idea di Marco con la sua patologia che sia
reale è importante perché poi insieme a quei bambini Marco farà un
percorso lungo. I bambini devono imparare cosa significa essere
diversi,che ci sono diversi tipi di diversità,che essere diversi a volte
rende le cose + complesse ma che a volte le rende + interessanti. Marco
cm noi ha diritto di essere considerato x quello che è realmente non
considerato alla luce del pregiudizio che abbiamo di Marco.
I BAMBINI DISABILI NELLA SCUOLA DEL CEIS
I bambini con disabilità devono
trovare due situazioni fondamentali:incontrare competenze specializzate
in relazione alla loro specifica disabilità,cioè per ogni tipo di
disabilità deve esserci un operatore che
sa come si lavora con quel tipo di disabilità;condizioni perché possano
vivere quotidianamente significative relazioni sociali ed emotive. Per
fare ciò bisogna:considerare la scuola come una comunità
educante;considerare le diversità individuali come una preziosa
condizione umana da valorizzare e salvaguardare;considerare la classe
come un’insieme di individui portatori di diversità,al cui interno sono
ovviamente comprese le diversità dei bambini disabili indipendentemente
dalla gravità della disabilità stessa,con la convinzione che ognuna
aiuta a migliorare la vita di tutti;affidare la condizione della classe
alle equipe formata paritariamente da tutti gli insegnanti ed educatori
che intervengono per varie ragioni nella stessa classe.
IL RUOLO DELL'EDUCATORE
L'educatore non è un operatore di trassmissioni di regole e contenuti,ma costruisce una relazione di scambio capace di far fare esperienze e di accompagnare l'elaborazione globale.L'educatore è quello che favorisce le situazioni per fare queste esperienze che consentono il bambino di crescere e di acquisire nuove competenze.Le esperienze sono collegate con l'elaborazionementale.Il ruolo dell'educatore è quello dell'accompagnamento.E' un'accompagnamento della relazione e della elaborazione che il bambino fa della realtà.Quindi l'educatore è qualcuno che predispone il terreno.Accompagnare i bambini significa organizzare perchè non tutti i bambini sono allo stesso livello.Quando di lavora con bambini disabili pensiamo che la cosa fondamentale sia la relazione purché non si pensi che sia l'obiettivo,perché la relazione serve per sviluppare al massimo le potenzialità.Gli educatori devono dare voce a chi non ce l'ha.Il compito dell'educatore è quello di entrare in relazione con la persona.Non è accettabile che un'educatore abbia un'antipatia per un bamnino.I bambini che sono capaci di provocare non ti provocheranno generalmente ma ti provocheranno sulle cose che ti faranno più male,questo è permesso ai bamnini capaci di osservare,loro riescono cogliere.
la mia esperienza al CEIS
L'IDEA DI SCUOLA DEL CEIS:Inanzi
tutto la scuola deve essere un luogo dove ci si torna volentieri tutti i
giorni,dove il bambino sente ke in quel posto puo trovare l'aiuto x
affrontare le difficoltà.Non è un luogo ke ti aiuta risolvere le
difficoltà xkè molte nn si possono risolvere ci conviviamo anke tutta la
vita.La scuola di questo tipo deve essere in grado di fare alcune
cose:deve essere un luogo di vita x gli alunni,per gli educatori e
operatori,cioè nn è solo un luogo dove andiamo a studiare ma è anke un
luogo dove incontriamo i nostri amici.Il CEIS insiste ke nn puo esserci
una cosa ke vogliamo realizzare x i bambini ke nn realizziamo inanzi
tutto x gli educatori,cioè pensiamo ke x aiutare i bambini a vivere la
comunità è necessario ke gli adulti cn cui si rapportano vivano la
comunità.La scuola deve fondersi sugli interessi cognitivi ed emotivi
dei bambini.Wssi sn attratti dalle situazioni,dalle persone,bisogna
ragionare sui loro interessi cioè ascoltare i bambini.Offrire un'altra
gamma di esperienze cioè i bambini fanno tante cose diverse.Bisogna
impegnare ogni bambino in attiità in cui ognuno di loro apprende il suo
significato,cioè capire il xkè la sto imparando,e ke sia interessante
fare quella cosa dal punto di vista del bambino,usando + mezzi
possibili.Un'altro aspetto è ke un bambino nn puo imparare una cose s
eprima nn ha alcun elemento ke gli consentono di apprendere,cioè noi
acquisiamo nuove competenze se abbiamo quegli elementi ke ci concedono
di acquisire queste nuove competenze.Bisogna promuovere l'autogoverno e
l'autodisciplina cioè tutto quello ke abbiamo imparato facendolo,il modo
+ efficace x imparare le regole della convivenza è nn prepararci prima
ma vivendoci.Tutte le cose le impariamo xkè le sperimentiamo
concretamente su di noi.L'educatore deve lavorare sul bambino ke ha di
fronte e nn sul suo futuro.Il CEIS pensa ke tutto questo porta il
bambino ad essere autonomo,creativo,solidale e cooperante.Un'istituzione
educativa nn è data dalla performance e dai progetti straordinari e
limitati nel tempo,ma dalla misura in cui tale performance e progetti
mettono nell'organizzazione d'azione quotidiana ordinaria.E' importante
ke la qualità sia ottima nelle azioni di tutti i giorni,nelle situazioni
odierne,l'importante è cosa lascia quel progetto.Un'altro aspetto molto
importante è una buona organizzazione capace di dare senso a molteplici
attività.
lunedì 18 novembre 2013
martedì 12 novembre 2013
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